La
raffinata arte di produrre caffè passa in primis dalla coltivazione
e da un'accurata raccolta dei frutti della pianta. Caratteristiche
come composizione del terreno, temperatura, altitudine e metodo do raccolta risultano determinanti. La pianta del caffè si propaga per semina o per talea e prima di raggiungere la piena maturità per produrre i suoi frutti (Detti Drupe o Ciliegie, di cui presentano colore e forma), devono
trascorrere circa quattro anni. La pianta (o albero) del caffè
prospera bene nei Paesi dal clima caldo e umido, con temperature
comprese tra i 18 e i 22 gradi. L'ideale sarebbe non superare i 20
gradi. Viene coltivata in circa 90 Paesi e le principali zone si
trovano tra il tropico del Cancro e quello del Capricorno. Nelle zone
subtropicali le piante vengono coltivate a campo aperto, mentre in
quelle tropicali le piante necessitano di ombra e hanno bisogno di
essere protette da correnti: vengono infatti piantate accanto a
piante più alte e più grandi come banani e ricini per assicurare
loro molta ombra.
Il
periodo di raccolta dipende
da
vari aspetti: innanzitutto varia a livello
geografico e
non solo da continente a continente, ma anche da paese a paese.
L'altra variabile importante è il clima
che
influisce assieme all'altitudine
e
le stagioni.
Ad esempio da maggio a settembre è il periodo di raccolta che ha
luogo in Brasile. In Centroamerica avviene da ottobre a marzo. In
Africa avviene tra fine ottobre e primi di aprile, mentre in Asia da
novembre ad aprile.Il fatto che la pianta di caffè fiorisca e
produca i suoi frutti secondo le piogge cadute, influisce
pesantemente sul metodo
di raccolta delle
ciliegie mature. Le drupe possono essere raccolte a mano, una ad una,
oppure passando in modo energico i rami della pianta fra le dita
della mano. Nel primo caso parliamo di picking, nel secondo di
stripping.Il picking
è
più costoso
proprio
perché si esegue esclusivamente a mano e le drupe vengono
selezionate direttamente sulla pianta. Questo significa che gli
addetti devono passare tra i filari più volte alla settimana per
raccogliere tutte le drupe che maturano in modo differenziato.
Qualitativamente
dona
rese migliori.Lo
stripping
è
una metodologia un po' più aggressiva.
Talvolta viene eseguita aiutandosi con lunghi bastoni per far cadere
le drupe sul terreno pulito o su dei teli precedentemente stesi a
terra, un po' come si fa per la raccolta delle olive. Altre volte
viene fatta con l'aiuto di appositi raccoglitori meccanici.Con lo
stripping
si
raccolgono drupe a vari punti di maturazione: si va dalle ciliegie
mature, a quelle acerbe, talvolta a quelle marce; si raccolgono anche
le foglie della pianta e piccoli rametti. Pertanto la qualità del
raccolto ottenuta con questa metodologia risulta spesso inferiore a
quella che si può avere con il picking, ma superiore a livello
quantitativo.A
seconda che si utilizzi uno dei due metodi, si hanno ripercussioni
sul gusto finale del caffè:
con il picking
i
chicchi sono scelti a uno stesso livello di maturazione, mentre con
lo stripping
la
presenza di ciliegie in differenti stadi di maturazione rischia di
dare risultati "altalenanti".La presenza di semi acerbi, ad
esempio, rende il caffè più amaro e più astringente. I due metodi
di raccolta devono quindi essere dosati con cura, in modo tale da
avere rese ottimali e un livello qualitativo sempre alto. Per
comprendere quanto lavoro sia necessario per la raccolta del caffè,
basti pensare che per ottenere mezzo chilo di caffè occorrono due
chili e mezzo di ciliegie.
Frantumazione - Pulizia - Essiccazione:
Il
processo di essiccazione
segue
quello di raccolta, e può avvenire con il metodo a secco o con il
metodo in umido.Il metodo
di lavorazione a secco prevede
che le drupe vengano poste in enormi aie assolate, e rimescolate
continuamente per evitare la formazione di muffe, fino a quando sono
completamente essiccate. A questo punto il guscio secco viene
frantumato e si liberano i due chicchi di caffè presenti al suo
interno.Il metodo a secco viene applicato a caffè raccolti con
metodo stripping, e quindi a caffè di minor pregio e selezione. In
genere la raccolta
manuale (metodo
picking) viene seguita dalla lavorazione con il metodo
ad umido,
il quale prevede che i chicchi vengano posti in enormi vasche di
acqua e cerniti sulla base del loro galleggiamento. Viene
quindi rimosso il guscio esterno e i chicchi vengono fatti fermentare
in modo controllato, dalle 12 alle 48 ore, amplificando la loro
aromaticità e dolcezza. Quindi vengono lavati e fatti essiccare al
sole e infine vengono selezionati ulteriormente a seconda delle loro
dimensioni e in base all'assenza di difetti.
Per
valutare le dimensioni
del chicco di caffè viene
utilizzato il crivello,
una lastra con fori di vario diametro, attraverso la quale vengono
fatti passare i chicchi suddividendoli per partite dalle dimensioni
omogenee. Le dimensioni dei chicchi sono parametri standard
internazionali utilizzati per formulare la classificazione di qualità
del caffè. Caffè con chicchi di dimensioni generose ma non
eccessive sono, in genere, quelli con maggiore valore perché
possiedono le migliori caratteristiche organolettiche.
Sebbene
sia solito pensare che la bontà del caffè risieda solo nella
tipicità di ciascuna specie o nelle tecniche di estrazione e
selezione del seme, è bene ricordare che la fase che riguarda il
confezionamento e il trasporto verso i paesi di commercializzazione
assume un'importanza
fondamentale:
infatti già nella prima fase di immagazzinamento i chicchi, se non
correttamente conservati, possono assorbire troppa umidità con
risvolti negativi su qualità e gusto del caffè. I
grani verdi vengono messi all'interno di sacchi, con misura
standard di 60 kg, di juta o sisal: tessuti che permettono la
conservazione del caffè, impedendo l'eccessivo ingresso di umidità
Il trasporto ha luogo dopo che i sacchi confezionati con il caffè
vengono condotti in dei container
ventilati,
con poca umidità, per prendere le rotte che portano verso i paesi di
commercializzazione.
La
tostatura
è
il processo finale riservato ai chicchi di caffè in grado di
trasformare il chicco crudo, tendenzialmente insapore, nel chicco
tostato. Il processo
di torrefazione consiste
nell'introdurre i chicchi di caffè in una macchina (tostatrice)
che porta i chicchi a una temperatura
tra i 200 e i 250° Celsius,
per un tempo compreso tra i 10 e i 20 minuti, a seconda del tipo di
caffè che si vuole trasformare e il risultato che si vuole ottenere.
Durante la torrefazione il chicco di caffè subisce una perdita di
peso del 15-20%, dovuta all'evaporazione dell'acqua
e di alcune sostanze volatili, l'aumento del volume, la formazione di
una colorazione scura dovuta alla carbonizzazione della cellulosa e
alla caramellizzazione degli zuccheri, la comparsa sulla superficie
dei chicchi del cosiddetto caffeone, un olio scuro che determina il
caratteristico aroma, e una leggera perdita di caffeina dovuta al
calore.